Un concetto al quale nessuno pensa, è il ‘potere’ che hanno le parole che pronunciamo frequentemente. Ci capita spesso di ripetere sempre parole o frasi che hanno un effetto ‘depotenziante’ su di noi, che causano stress, visibile attraverso il test muscolare.
Alle volte utilizziamo frasi che ci sminuiscono, frasi più generali oppure frasi più specifiche in relazione a contesti o situazioni, come ad esempio ‘sono proprio un disastro in matematica’ oppure ‘sono un imbranato’ e lo diciamo quando qualcosa va storto oppure quando non riusciamo nell’attività nella quale siamo impegnati.
Queste frasi, purtroppo, se ripetute spesso, ci impediscono di vedere e sviluppare il nostro potenziale autentico. Invece di dire ‘sono un disastro in matematica’ sarebbe meglio dire ‘sto imparando la matematica’, accentando il fatto di commettere errori o di non avere ancora capito bene una regola o un metodo.Se la prima frase ‘definisce’ (sono così e non posso farci nulla…), nella seconda c’è la possibilità di crescita e miglioramento.
Una parola classica depotenziante è la parola ‘DEVO’. ‘Devo’ contiene in se l’impossibilità di ‘scelta’, cioè di LIBERTA’, come se ci fossero imposizioni dall’esterno. E’ facile che questa parola ci crei stress, perchè sottintende che non siamo liberi di scegliere.
E’ vero che a volte è necessario svolgere dei compiti che non abbiamo voglia di fare (questo quando è strettamente necessario), ma molte volte utilizziamo la parola ‘devo’ anche quando ciò comporta una nostra libera scelta. Ad esempio ‘devo andare in palestra’, ‘devo andare a giocare con gli amici’, ‘stasera devo andare al cinema’, ecc.. sono attività piacevoli che vogliamo fare, ma che sembra che qualcuno ci sta imponendo di fare.
In questi casi la sostituzione nel nostro linguaggio di ‘devo’ con ‘ho voglia di’, oppure semplicemente togliere ‘devo’ dalla frase (‘stasera vado al cinema’, ad esempio), ci aiuta a non perdere energie e ha farci sentire liberi di scegliere. Quante volte usate la parola ‘devo’ anche quando non c’è nessuno che vi ‘punta il fucile contro’?
Cambiare il nostro modo di parlare non è semplice, anche questo è un’abitudine, e come tale difficile da modificare. Con un lavoro di consapevolezza e costanza (volontà), è possibile. Eliminando le frasi stressanti (soprattutto quelle abitudinarie) possiamo aumentare le nostre risorse e la nostra energia.
La Disorganizzazione Neurologica chiamata “Switching” ( commutazione) in Kinesiologia, è uno stato di confusione dove ”la risposta motoria non è coerente con lo stimolo sensoriale”, in pratica c’è un’errata interpretazione da parte del cervello degli stimoli e di conseguenza una risposta motoria errata. Ti è mai capitato, quando qualcuno ti chiede un’indicazione stradale, di dire ad alta voce di girare a sinistra ma di puntare con il dito verso destra? Questo può essere un tipico caso di “Switching”.
Chiunque può entrare in uno stato simile, temporaneamente, e le cause possono essere diverse: stress emotivo, stanchezza, idratazione inadeguata, ecc.. Potremmo essere in “Switching” quando sperimentiamo:
sonnolenza
una sensazione di confusione
una riduzione nella capacità di comprensione
sensazione di poca energia
difficoltà di guidare l’auto
riduzione della coordinazione occhi-mano
ridotta coordinazione in generale
ecc..
In ogni seduta di Kinesiologia si verifica, tra le prime cose, la presenza di una condizione di “Switching”. Questo perchè la presenza di questo stato può alterare le risposte ai test muscolari, fornendo risultati che sono l’opposto di quelli che dovrebbero essere evidenziati. Ad esempio, osservando la postura di una persona, e si nota la spalla destra più alta di quella sinistra è presente una possibile ipotonicità del Grande Dorsale di destra. Ma, Quando si eseguono i test sui muscoli, il Grande Dorsale di destra risponde forte (normale) e quello di sinistra no (ipotonico). In questo caso la persona potrebbe essere “Swtiched”. Le risposte invertite potrebbero anche mostrare il bisogno di un nutriente o alimento che in realtà non è necessario, o di non avere bisogno di un nutriente quando invece sarebbe il caso. Ecco perché è opportuno verificare la presenza o no di “Switching” all’inizio di ogni seduta.
La tecnica per rimuovere lo stato di “Switching” (almeno temporaneamente) consiste in un massaggio su punti di digitopressione dei meridiani energetici di Rene, VasoConcezione e VasoGovernatore.
Tecnica di correzione dello “Switching”
Punti utilizzati
Rene 27 (R27) – sotto la clavicola e sopra la prima costola ai lati del manubrio dello sterno, sia a destra che a sinistra.
Vaso Concezione 24 (VC24) – sulla linea mediana del corpo sotto il labbro inferiore.
Vaso Governatore 26 (VG26) – sulla linea mediana del corpo sopra il labbro superiore e sotto il naso.
Vaso Concezione 2 (VC2) – sulla linea mediana del corpo appena al di sopra della sinfisi pubica.
Vaso Governatore 2 (VG2) – sulla linea mediana posteriore del corpo sul sacro, sopra lo iato sacrale.
Esecuzione
Mantenere il contatto con una mano sull’ombelico (punto VC8) e con l’altra mano massaggiare i punti R27 a destra e a sinistra con una leggera pressione.
Mantenere il contatto con una mano sull’ombelico e con l’altra mano massaggiare i punti VC24 e VG26 con una leggera pressione.
Mantenere il contatto con il pollice una mano sull’ombelico e con le altre dita contattare il punto VC2. Con l’altra mano contattare il punto VG2. Massaggiare contemporaneamente VC2 e VG2 mentre si mantiene il contatto fermo sull’ombelico con il pollice.
Ripetere i punti da 1 a 3 invertendo le mani.
I punti R27 (Rene 27) sono collegati agli emisferi destro e sinistro e quindi alla dimensione destra e sinistra del cervello. I punti VC24 e VG26 sono collegati alla dimensione alto e basso del cervello mentre i punti VC3 e VG2 alla dimensione avanti e dietro.
L’Inversione Psicologica è una condizione di autosabotaggio, dove si effettuano scelte o si compiono azioni che arrecano danno a se stessi. Detto così sembrerebbe assurdo che qualcuno facesse qualcosa per farsi del male, ma il problema risiede nel fatto che evidentemente c’è un ‘beneficio’ apparente nel compiere suddette azioni o scelte.
Una azione banale di autosabotaggio è mangiare alimenti che arrecano danno, sentiamo il bisogno di mangiarli per il loro buon sapore, perché creano dipendenza (dolci) oppure perché vanno a compensare un disagio emotivo che stiamo vivendo (ovviamente la persona non ne è consapevole). L’Inversione Psicologica si può spingere anche fino a ‘non volere’ guarire da una malattia e fa in modo che le varie terapie vengano sabotate proprio da noi stessi. Questo accade quando, paradossalmente, le conseguenze della guarigione siano percepite dalla persona più difficili da sostenere rispetto a quelle della malattia.
Il Dr. Roger Callahan, psicologo, sviluppò una tecnica manuale di test muscolare per aiutare a confermare e correggere questo problema. Egli osservò il problema in una donna che era stata a dieta per anni ottenendo scarsi risultati. Callahan chiese alla donna di immaginare se stessa come avrebbe voluto essere e non fu sorpreso dalle difficoltà della donna di immaginarsi così. La donna aveva alcune paure connesse con la sessualità e le relazioni con l’altro sesso, e vedersi bella e desiderabile per lei era un problema più grande dell’essere in sovrappeso, invece vedersi ancora più in sovrappeso fu semplice e immediato. Tutto questo è sul piano subconscio, consciamente la donna voleva perdere peso, ma ciò non era possibile perchè il subconscio remava in direzione contraria.
L’Inversione Psicologica (nome attribuito da Callahan al problema) è valutata eseguendo un test muscolare dopo un affermazione positiva e dopo un’affermazione negativa. Ad esempio, in relazione al caso precedente:
‘Voglio essere snella e attraente’ dovrebbe rispondere con un Muscolo Indicatore carico (ON).
‘Voglio mettere su peso’ dovrebbe rispondere con un Muscolo Indicatore scarico (OFF).
Nel caso di Inversione Psicologica le risposte sono invertite. Quando un riequilibrio di Kinesiologia non da nessun risultato, si può pensare alla presenza di una condizione di Inversione Psicologica. Essa può avere vari gradi di gravità ed essere specifica per certi contesti o attività. Di norma, quanto maggiore è nella persona l’accettazione di sé stesso, tanto inferiore è la tendenza all’Inversione Psicologica.
La maggior parte delle persone può entrare occasionalmente in uno stato di Inversione Psicologica per un dato argomento e in un determinato momento. Alcune persone hanno una forte Inversione Psicologica manifestata dal fatto che ogni affermazione positiva scarica il Muscolo Indicatore.
L’esito dei test muscolari che individuano il problema, può essere invertito solamente facendo dire alla persona la frase ‘io accetto me stesso profondamente e completamente con tutti i miei problemi e i miei limiti’. Questo indica una mancanza di accettazione da parte della persona, ma questa non ne è consapevole. Non basta, ovviamente, ripetere la frase per sviluppare una maggiore accettazione di sé, anche se si può ottenere un sollievo temporaneo, ma è necessario stabilire le cause dell’Inversione Psicologica (psicologiche, metaboliche, ecc..).
Callahan scoprì anche che un contatto (TL) sui punti del meridiano di Intestino Tenue, IT3 e IT1, rendeva l’affermazione positiva accettabile evidenziando una risposta muscolare carica dopo questa affermazione. Picchiettando poi su questi punti, mentre la persona si concentra sulla frase positiva, si rimuovere la risposta di Inversione Psicologica.
Mantenere o riportare in equilibrio l’Intestino Tenue (il secondo cervello) è importante per limitare l’insorgere di stati di Inversione Psicologica e migliorare la nostra risposta agli stress emotivi.
Il dolore è qualcosa che non vorremmo sentire mai, ma, purtroppo, prima o poi si presenta nella nostra vita. E’ un segnale di allarme che qualcosa non è in equilibrio nel nostro corpo, può sorgere a seguito di un incidente, o di altri fattori come, ad esempio, una reazione infiammatoria da alimenti o da cattiva postura. Il dolore si manifesta attraverso recettori sensoriali (nocicettori) che inviano segnali al Sistema Nervoso Centrale che innesca una serie di reazioni che hanno impatto sul sistema somatico, autonomo e sui centri superiori (dove percepiamo la sensazione di dolore, la zona, la qualità, ecc..).
Il nostro sistema mette in atto una serie di compensazioni/aggiustamenti per far fronte alla situazione dolorosa, fino a quando questa non termina e il dolore sparisce. A volte, questa compensazione non viene rimossa alla risoluzione del problema, ma rimane in ‘memoria’ nel nostro sistema nervoso, provocando potenzialmente nel tempo disagi di varia natura, sia a livello somatico che a livello viscerale.
Queste compensazioni possono anche interferire con il fluire dell’energia del corpo. Rimuovendo queste ‘memorie’ si migliora quindi il fluire dell’energia e l’equilibrio motorio tra parte destra e sinistra (e non solo). Il Dr. Walther H. Schmitt, ha introdotto nella pratica della Kinesiologia Applicata la tecnica chiamata Tecnica di Richiamo dell’Infortunio (I.R.T. – Injury Recall Technique), che consente di individuare e rimuovere queste ‘memorie’ di ‘dolore’ presenti nel corpo, legate ad un avvenimento recente, oppure ad un avvenimento passato (anche da molto).
Per il Dr. Schmitt è fondamentale intervenire, come prima cosa, sul dolore presente o passato (con diverse tecniche come I.R.T., Blocco della Stimolazione dei Nocicettori, Set Point, ecc..) e poi continuare con il riequilibrio di Kinesiologia valutando gli stress presenti sui diversi aspetti del Triangolo della Salute (Strutturale, Biochimico, Emozionale).
E’ possibile intervenire sul dolore anche utilizzando semplici tecniche di TAPPING (picchiettamento) su punti della Medicina Tradizionale Cinese situati sulla testa (sul viso) che sono i punti di inizio o fine dei meridiani Yang che arrivano o cominciano sulla testa. Queste tecniche si applicano sia su dolori presenti nel momento (acuti o cronici) o su aree colpite dal dolore in passato, che abbiano o meno mantenuto la ‘memoria’ di esso.
Tecnica di Blocco della stimolazione dei Nocicettori
Una semplice tecnica che è possibile fare anche come auto-trattamento per l’alleviamento del dolore è la Tecnica di Blocco della stimolazione dei Nocicettori, una tecnica di TAPPING sui punti di inizio o fine meridiano posti sulla testa (meridiani Yang e i meridiani straordinari Vaso Concezione e Vaso Governatore).
Quando un dolore è presente, è importante accertarne la causa, che va eliminata se lo si vuole far sparire definitivamente. Ma, come aiuto, è possibile eseguire un TAPPING (picchiettamento) sui punti di digitopressione posti sulla testa mentre si stimola il dolore ogni 4 secondi circa. La procedura è la seguente:
Verificare quale o quali meridiani passano sopra l’area del dolore (se più di uno utilizzare più punti per il TAPPING e vedere quale migliora la condizione).
I meridiani si dividono in meridiani YIN e meridiani YANG. I punti utilizzati per il TAPPING sono esclusivamente punti di meridiani YANG (eccetto VC24) ma possono essere anche utilizzati in relazione al meridiano YIN accoppiato. Ad esempio, il punto Stomaco 1 può essere utilizzato se l’area è sopra o vicino al meridiano di Stomaco o al meridiano YIN accoppiato che è Milza-Pancreas. Se non si conoscono i meridiani è possibile provare con tutti i punti.
Eseguire 4 TAP (picchiettare il punto) al secondo con uno o due dita sul punto posto sullo stesso lato dell’area dolorantementre, ogni 4 secondi circa, si stimola il dolore o con il movimento o con una pressione o massaggio (muovere o stimolare fino a che non si percepisce il dolore quindi tornare in posizione di calma).
Ogni volta che si stimolerà l’area di dolore, percepire se l’intensità diminuisce oppure se il dolore sparisce. Terminare quando si è raggiunto il massimo livello di riduzione. A volte è necessario anche arrivare a 1000 picchiettamenti.
I punti VC24 e VG26 sono per dolori rispettivamente sulla zona centrale del torace-addome e schiena-testa.
Meridiani e Punti Inizo-Fine sulla testa
Punto S1 – Stomaco (Milza-Pancreas)
Punto V1 – Vescica (Reni)
Punto VB1 – Vescica Biliare (Fegato)
Punto TR23 – Triplice Riscaldatore (Maestro del Cuore)
Punto IT19 – Intestino Tenue (Cuore)
Punto IC20 – Intestino Crasso (Polmoni)
Punto VC24 – Vaso Concezione
Punto VG26 – Vaso Governatore
N.B. Ricordarsi sempre che il dolore è una ‘spia’ che indica che c’è qualcosa che non è in equilibrio. Una valutazione della causa del dolore è fortemente raccomandata.
L’Articolazione Temporo-Mandibolare, o ATM è l’articolazione tra la mandibola e le ossa temporali del cranio, si trova in prossimità dell’orecchio, ai lati della testa.
Elementi della ATM
Condilo mandibolare
Fossa mandibolare dell’osso Temporale
Disco articolare
Capsula articolare (circonda l’articolazione)
Muscoli della ATM
Massetere
Temporale
Pterigoideo Mediale (o interno)
Pterigoideo Laterale (o esterno)
L’articolazione destra esegue movimenti in sinergia con l’articolazione sinistra che permettono di muovere la mandibola sui tre piani di movimento (frontale, sagittale, trasverso) consentendo movimenti di apertura, chiusura, traslazione laterale, protrusione e retrusione e movimenti combinati più complessi (ad es. masticazione). L’ATM entra in gioco anche durante la fonazione e la deglutizione.
Riequilibrio dell’ATM in Kinesiologia
L’equilibrio dell’Articolazione Temporo-Mandibolare è molto importante per il corpo. Una ATM in squilibrio può essere la causa di diversi sintomi:
Dolori al volto, alla mandibola e alle regioni circostanti.
Dolori all’orecchio.
Dolore al collo o alle spalle.
Dolori nella zona pelvica
Mal di testa.
Difficoltà nella masticazione.
Blocco della mandibola nel cercare di aprire o di chiudere la bocca.
Acufeni nelle orecchie.
Minore capacità uditiva, vertigini e problemi visivi.
Digrignare i denti la notte (bruxismo)
ecc..
Un’alterazione dei muscoli della masticazione e dei muscoli del collo porta ad uno squilibrio della ATM che si riflette in squilibri muscolari in tutto il corpo creando possibili deviazioni posturali. Riequilibrare la ATM ripristina anche il corretto funzionamento propriocettivo di altri muscoli del corpo migliorando, di conseguenza, la postura.
La Kinesiologia può essere di aiuto quando il problema relativo alla ATM è dovuto ad una propriocezione alterata dei muscoli che coinvolgono l’articolazione. Questo può essere dovuto a varie cause, come: incidenti fisici (colpo di frusta ad esempio), situazioni emotivamente stressanti che stiamo vivendo,o abbiamo vissuto (anche da bambini), cause metaboliche (ad esempio carenza di magnesio, stress del sistema immunitario), ecc..
La Kinesiologia si fonda sul concetto di Triangolo della Salute, che comprende i vari aspetti della persona che non possono non essere valutati insieme. Questi aspetti sono Struttuale, Biochimico e Mentale-Emozionale. Anche il riequilibrio della ATM deve seguire questa logica, considerando le molteplic origini delle cause di un suo malfunzionamento. Nelle sedute di kinesiologia si utilizza il Test Muscolare come strumento di indagine al fine di identificare l’area primaria da trattare e si utilizzano diverse tecniche e approcci per riequilibrare l’ATM.
Una tecnica efficace per questo scopo, ad esempio, è R.E.S.E.T. Questa tecnica si concentra sull’allungamento dei muscoli collegati all’ATM e al collo contemporaneamente ad una loro ‘energizzazione’ in modo tale da rilasciare la tensione muscolare e ‘ricaricare’ i muscoli, permettendo alla ATM di riassestarsi.
I Punti SHU antichi della Medicina Cinese sono situati nell’area tra le dita delle mani e il gomito e tra le dita dei piedi e il ginocchio. Sono punti largamente utilizzati nella pratica clinica della Medicina Cinese per diversi disturbi, in questi punti l’energia è più superficiale che nel resto del corpo e scende in profondità progressivamente partendo dalle dita e andando verso il ginocchio/gomito. Questi punti vengono chiamati anche Pozzo, Fonte, Ruscello, Fiume e Mare, paragonando l’energia ad un fiume che parte dal punto pozzo (punta delle dita), dove l’energia è superficiale, e diventa via via sempre più largo fino ad arrivare al punto mare (gomito o ginocchio) dove l’energia entra in profondità. Da notare che la direzionalità della logica dei punti SHU è sempre da dita a gomito/ginocchio indipendentemente dal verso dell’energia del meridiano.
In questo tratto di meridiano c’è anche il cambio di polarità dell’energia tra YIN e YANG e viceversa di due meridiani accoppiati (es: Cuore – Intestino Tenue, Stomaco – Milza, ecc..). I punti SHU sono cinque per ogni meridiano, ognuno collegato con uno dei cinque elementi della Medicina Cinese, e ognuno di essi ha una specifica azione energetica.
Nel TOUCH FOR HEALTH questi punti vengono utilizzati sia per tonificare un muscolo ‘debole’ a causa di un deficit di energia sul meridiano collegato, sia per sedare un muscolo ‘iperfacilitato’ da un eccesso di energia sul meridiano. I punti vengono usati a coppie creando un ponte tra il punto di tonificazione sul meridiano da tonificare e il punto corrispondente sul meridiano ‘madre’ definito dal ciclo di generazione dei 5 elementi. In questo modo si trasferisce energia dal meridiano ‘madre’ al meridiano da tonificare (figlio) per riportarlo in equilibrio. Successivamente si contatta il punto di controllo sul meridiano da tonificare e il punto corrispondente sul meridiano ‘nonno’ definito dal ciclo di controllo dei 5 elementi. Questo serve come controllo che l’energia sia stata trasferita nella giusta misura.
Ad esempio per tonificare il meridiano di Milza (elemento TERRA) si crea un ponte sui punti Milza 2 (elemento FUOCO) e Cuore 8 (elemento FUOCO), essendo il FUOCO la madre della TERRA sullo schema dei 5 elementi definito dal ciclo di generazione. Successivamente si controlla il livello energetico di Milza utilizzando il punto Milza 1 (elemento LEGNO) e Fegato 1 (elemento LEGNO), essendo il LEGNO il nonno della TERRA sullo schema dei 5 elementi definito dal ciclo di controllo.
E’ uno dei modi di utilizzo dei Punti SHU antichi nella Kinesiologia Specializzata. Si può intervenire su qualsiasi punto SHU (e su tutti i punti di digitopressione) singolarmente ed attraverso diversi metodi di stimolazione (pressioni, contatti, tapping, luce, suono, colori, rimedi vibrazionali, ecc..) quando il corpo ne evidenzi la necessità attraverso il Test Muscolare Kinesiologico.
I Punti MU(Punti di Allarme) si trovano tutti sul torace e sull’addome. Sono punti che fanno parte dei canali energetici della Medicina Cinese. Il carattere cinese ‘Mù’ significa letteralmente ‘alzare‘, ‘arruolare‘, ‘raccogliere‘, ‘reclutare‘ e per questi punti ha il significato di ‘raccogliere‘ in quanto raccolgono l’energia degli Organi ai quali sono collegati e in medicina cinese vengono utilizzati sia per l’analisi sia per il trattamento. Questi punti diventano dolenti, spontaneamente e/o alla pressione, quando c’è una disarmonia degli Organi ad essi associati.
Quando si parla di Organo non si intende solo l’aspetto puramente strutturale e fisico (tessuti, vasi sanguigni e linfatici, nervi, ecc..) ma si intende un insieme più vasto che comprende sia la parte strutturale sia la funzione relativa ad esso. Questa funzione non è solo quella fisiologica conosciuta dalla scienza occidentale, ma anche quella definita dalla medicina cinese con tutti i collegamenti alla sfera fisica (organi di senso collegati, liquidi corporei collegati, tessuti collegati, ecc..) e alla sfera psico-emotiva (emozioni, aspetti dello SHEN da noi tradotto come Mente-Spirito, colori, suoni, ecc..).
Questi punti, nel metodo TOUCH FOR HEALTH, sono utilizzati principalmente per verificare se è presente un eccesso di energia in un Organo e nel relativo meridiano. Questa informazione si inserisce all’interno di un quadro energetico che permette di comprendere la lettura dello squilibrio, in relazione alla tematica di lavoro, consentendo anche di evidenziare il punto sul quale intervenire per riequilibrare l’energia.
In Kinesiologia i Punti MU sono utilizzati anche per verificare deficit di energia nell’Organo-meridiano, come riflesso correttivo per ristabilire il corretto fluire dell’energia, sia in caso di deficit sia in caso di eccesso e permettono anche di verificare quale ambito energetico viene coinvolto da uno specifico elemento stressante (una situazione stressante, un’area dolente, un alimento che toglie energia, ecc..).
In Kinesiologia si utilizzano anche altri tre punti di Allarme (non compresi nei punti MU della medicina cinese) associati a Vaso Concezione (VC24), Vaso Governatore (VG26) e Timo (VC18).
Come Operatore Kinesiologico non è possibile formulare diete o diagnosticare intolleranze o allergie alimentari (di pertinenza medica), ma attraverso l’uso del Test Muscolare è possibile individuare quali alimenti o sostanze, ingerite o che entrano a contatto con il nostro corpo, disorganizzano il nostro sistema abbassando i nostri livelli di energia, e quali invece aiutano ad innalzarli.
Nel riequilibrio energetico si prende in considerazione l’aspetto alimentare anche se il problema presentato dalla persona è di natura strutturale o emotivo, sempre secondo la regola del triangolo della salute, dove i tre aspetti Strutturale, Emozionale e Biochimico formano un’unità inscindibile. Un’alimentazione non adeguata porta ad un abbassamento del livello energetico con conseguenze che possono riflettersi sui tre aspetti del triangolo.
L’alimento non deve essere visto solo come un apporto di sostanze nutritive (proteine, carboidrati, vitamine, ecc..) ma anche come un rifornimento di Energia Vitale (QI). Nella Medicina Tradizionale Cinese, dall’alimentazione noi prendiamo quella che chiamano GU QI o energia dagli alimenti, che concorre a formare poi l’energia nutritiva e difensiva del corpo. Ogni alimento ha una sua vibrazione energetica, e questo influisce su come un corpo umano riesce o meno ad utilizzarlo per ottenere ‘carburante’.
Alcuni alimenti sono per noi un’ottima fonte di energia (alimenti biogeni), altri sono invece alimenti che la abbassano (alimenti biocidi), ad esempio un alimento che consuma più energia per la sua assimilazione di quella che dà successivamente al corpo. Un fattore rilevante nell’assimilazione degli alimenti è il nostro attuale livello di energia. Se il nostro livello di energia è basso a causa di vari fattori di stress (lavoro, relazioni malsane, ecc..) il nostro corpo non è in grado di assimilare al meglio alcuni alimenti che normalmente sarebbero per noi ottimali. Quindi aumentare l’energia attraverso il riequilibrio kinesiologico è importante come evitare o ridurre per un certo tempo l’assunzione degli alimenti biocidi evidenziati dal test.
Ogni essere umano è un mondo, e l’alimentazione è una cosa molto personale. In kinesiologia si cerca di rendere consapevole la persona se uno specifico alimento è per lei biogeno oppure biocida. Sarà poi la persona a decidere se mettere in atto ciò che è emerso dal test oppure no.
Considerando che ogni cambiamento, compreso quello dell’alimentazione, è uno stress per la persona, durante il riequilibrio si interviene anche sull’alleviamento dello stress causato dal mettere in atto un nuovo piano alimentare, anche se temporaneo, se dovesse essere necessario.
FATTORI AMBIENTALI
Attraverso l’uso del Test Muscolare è possibile anche verificare sostanze che portiamo a contatto con la pelle (saponi, detersivi, ecc…) e sostanze o fattori ambientali (piante, vernici, luci al neon, colori, onde elettromagnetiche, ecc…) e riequilibrare quando necessario.
Aumentando la nostra energia possiamo diventare più tolleranti nei confronti di determinati fattori ambientali, in altri casi è opportuno, se possibile, eliminare il fattore ambientale disorganizzante.
Ad esempio, se siamo influenzati negativamente dalle luci al neon, sarebbe opportuno sostituirle con altri tipi di luci che non causano disorganizzazione nel nostro sistema.
Non è semplice, in alcuni casi, riuscire ad allontanare un fattore ambientale negativo, vedi ad esempio le antenne delle reti cellulari o wi-fi. In questi casi, se non è possibile allontanarsi da essi, la scelta migliore è aumentare la propria energia e cercare diverse metodiche per schermarsi da questi fattori.
Quando proviamo dolore durante il movimento, tensione muscolare, oppure durante l’allenamento quando i muscoli non lavorano in modo omogeneo, col risultato di sviluppare di più un muscolo su un lato del corpo che il suo omologo sull’altro lato, è possibile che sia presente ciò che in kinesiologia viene chiamata Reattività Muscolare.
La Reattività Muscolare è di fatto un’alterazione della relazione dinamica fra due o più muscoli che si muovono contemporaneamente, principalmente sullo stesso piano di movimento, dove uno o più di essi tendono ad inibire gli altri. In presenza di questa alterazione è più facile andare incontro ad infortuni ed è più facile stancarsi durante il movimento.
Lo sviluppo di una reattività muscolare può avvenire principalmente per le seguenti cause:
quando svolgiamo sempre e ripetutamente determinati movimenti, ad esempio durante l’allenamento in palestra, durante il lavoro (digitare sulla tastiera, spostare casse, ecc..);
a causa delle posizioni inappropriate che si assumono durante un trauma, dove un muscolo tende a compensare l’impossibilità di utilizzarne altri;
abitudini motorie e posturali dovute anche a meccanismi di difesa emozionali.
Con il riequilibrio kinesiologico è possibile ripristinare la corretta comunicazione neuromuscolare, eliminando il ‘programma motorio’ che, a seguito di una delle cause precedenti, si era insediato nel sistema.
L’effetto del riequilibrio si può notare in un miglioramento della capacità motoria, rendendo il movimento più fluido e agile e nell’alleviamento o sparizione di tensioni o dolori muscolari che si manifestavano durante il movimento.
Il Benessere… ciò che tutti vorremmo avere nella vita… almeno a parole…
Ma cosa è il benessere?
Una condizione in cui posso permettermi tutto quello che voglio e niente e nessuno mi stressa? Uno stato di relax totale, magari rimanendo stesi sul lettino a sorseggiare un succo d’ananas in riva al mare alle Maldive?
Bene…
…poi magari arriva una zanzara (delle Maldive), che ti ronza nell’orecchio facendoti cadere dalle mani il tuo succo che va a caderti sul costume, dando l’impressione di essertela fatta addosso e ti rovina il quadro con conseguente sbotto di rabbia e sensazione di vittimismo (della serie: ”ora che sono in vacanza non si può restare in pace neanche qui!!!”)…
…non sembra uno stato di benessere.
Il benessere non è tanto una condizione oggettiva priva di stress al di fuori di noi, ma uno stato nel quale possiamo affrontare situazioni stressanti in modo adeguato e consapevole, senza farci abbattere da zanzare fastidiose o dall’imminente impatto con un meteorite.
Cos’è la ‘porta del benessere’? E’ veramente una porta che noi possiamo attraversare? Sì, possiamo attraversare questa porta immaginaria che fa da confine tra la condizione di mancanza di riserva funzionale (lecco il pavimento, sa di pollo…) e la condizione di riserva funzionale sufficiente all’adattamento in situazioni di stress di varia entità (tocco il cielo con un dito).
Un passo indietro sul concetto di riserva funzionale. Per riserva funzionale si intende ”la capacità residua di un organo o parte del corpo di svolgere la sua attività fisiologica”, qui inteso come la capacità della persona di svolgere le sue attività facendo fronte a situazioni di adattamento in modo adeguato. Tutti noi abbiamo delle energie da spendere durante l’arco della giornata, in parte utilizziamo queste energie consapevolmente, in parte servono ad adattarci a situazioni più o meno stressanti. Ad esempio, un berretto che stringe sulla testa porta via al nostro ‘sistema’ energie per adattarsi. Appena metti il berretto senti che ti ‘stringe’ la testa, dopo un po’ non lo senti più e ti dimentichi pure di averlo, il corpo si è adattato, ma il berretto è sempre lì che stringe. Una situazione che ci stressa in ufficio ne porta via ancora di più, ecc…
La quantità di energia che non è impegnata a ‘coprire’ specifiche situazioni serve come risorsa per adattarci a nuove situazioni e può essere molta o poca (poca in condizioni di stress continuo). Se la riserva è alta, potremmo in qualsiasi momento adattarci ad un improvviso evento che ci obbliga a uscire dal nostro stato di equilibrio e far fronte a questo stress in maniera adeguata. In caso contrario, verremmo messi KO anche dal più piccolo moscerino che si viene a posare sul nostro naso.
Lo stress non è la causa delle malattie, ma un’inadeguata risposta ad esso può creare il terreno giusto perché queste si manifestino. Attraverso il riequilibrio energetico kinesiologico ed il lavoro sul proprio traguardo, si opera per aumentare questa riserva eliminando i fattori di stress che tengono l’energia impegnata a farvi fronte ed attivare le naturali capacità di autoguarigione del nostro sistema.
Torniamo alla Porta del Benessere. Quando siamo in condizioni di disagio, ci troviamo con una ridotta riserva funzionale e la nostra posizione potrebbe essere pericolosamente vicina al nostro amato pavimento (dipende dallo stato del disagio).
Il riequilibrio energetico di Kinesiologia aiuta a liberare le risorse riarmonizzando la nostra circolazione energetica, lavorando anche sulla consapevolezza di quali situazioni possono toglierci energia e ci avvicina alla tanto ambita porta.
Passa il tempo e ci troviamo ad affrontare comunque condizioni di stress che ci allontanano un po’ dalla porta (Eureka! Le uniche persone che non sono sottoposte a nessun tipo di stress sono in posizione orizzontale chiuse dentro una bara…). Ancora non disponiamo di tanta riserva funzionale, e potremmo risentire di ulteriori stress con il rischio di scoraggiarci, visto che i risultati ottenuti dal riequilibrio possono non essere permanenti (per i miracoli ci stiamo attrezzando…).
In realtà il risultato può anche essere permanente, dipende dalle condizioni di disagio di partenza e se si riescono a disinnescare le cause del disagio.
Un ulteriore riequilibrio energetico ci dà un’altra spinta verso l’attraversamento della porta.
Il processo di transizione dall’assenza di benessere al benessere è formato da alti e bassi, ma con un andamento lineare verso l’alto (se ci si dà da fare).
Quando la nostra riserva funzionale è sufficiente per fare fronte agli stress senza risentirne particolarmente, anche quelli un po’ più impegnativi, siamo entrati nell’area del benessere. Finalmente!
A questo punto è possibile ricevere riequilibri energetici, a scopo preventivo, per ‘rimettere in bolla’ la nostra circolazione energetica prima che lo squilibrio si manifesti a livello fisico.
La cosa fondamentale per il raggiungimento del nostro benessere è la consapevolezza di cosa ci toglie energia e cosa ci dà energia, la consapevolezza di come noi ‘reagiamo’ agli avvenimenti della vita e quali sono le abitudini che ci boicottano in continuazione, per cambiarle o rimuoverle, anche se ciò non è facile.
Attraverso la Kinesiologia Specializzata si può intraprendere un percorso di crescita personale, non solo per eliminare i disagi che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi, ma per comprendere cosa è veramente importante nella nostra vita.
Varcare la soglia del benessere significa affrontare noi stessi: La responsabilità del nostro benessere è nelle nostre mani!